Leggere le etichette dei mangimi industriali per cani

Tantissime volte ho sentito dire che

“i cibi confezionati sono pieni di robaccia potenzialmente mortale per il nostro cane”.

Eppure, in circa 30 anni ho avuto diversi cani, e consultato diversi veterinari. Tutti mi hanno sempre consigliato i cibi industriali spiegandomi che sono completi e la scelta migliore da fare. Per carità, sarà stato un caso! Io però, non sono molto per la “teoria dei complotti” e moderatamente continuo a mangiare olio di palma, bere Coca Cola, uso zucchero e non mi privo neanche di una bella frittura. Questo per dire che non è stata tanto la “teoria del complotto”, a farmi venire voglia di approfondire il tema “crocchette”, quanto le feci del mio cane. E’ brutto a dirsi ma è cosi’!

Confesso che non credo di aver trovato ancora la crocchetta perfetta per il mio barbone. Leggendo tanti articoli, alcuni proprio da buttare, inizio però ad orientarmi e credo di non essere lontana dalla soluzione. Devo fare ancora un paio di prove…

…Ecco, le prove!

Ho capito che bisogna saper leggere le etichette delle confezioni per poter fare le prove e andare per esclusione fino ad ottenere la cacca perfetta col mangime perfetto.

Vediamo come leggere le confezioni degli alimenti industriali.

Secondo il Regolamento Europeo 767/2009, che riguarda i mangimi per tutti gli animali, l’etichetta deve essere divisa in due parti: le componenti analitiche (l’ etichettatura nutrizionale), e la lista degli ingredienti.

La lista degli ingredienti:

Funziona come per l’ alimentazione umana. Gli ingredienti sono indicati in ordine decrescente, senza le percentuali, tranne che per quelli che caratterizzano il mangime. Significa che se è scritto che è presente l’agnello, di questo deve essere riportata la percentuale ma se nell’agnello è presente anche del mais questo invece non sarà riportato. Il primo alimento indicato nell’etichetta è sempre quello più abbondante, quindi nel mangime per cani sarebbe opportuno trovare carne o pesce al primo posto. Attenzione però che spesso come primo elemento si trova si carne o pesce, ma il secondo e il terzo magari sono due carboidrati che se sommati insieme danno una quantità maggiore delle proteine e allora il mangime non è più a prevalenza proteine ma a prevalenza carboidrati… tutta un’altra cosa.

Solitamente ci sono sempre altri ingredienti definiti “plus”, come erbe e frutta, che spesso alzano anche il prezzo ma guardate le percentuali perché tante volte sono così minime che non servono a niente al cane a livello nutrizionale, è solo una spesa in più per il proprietario e allora potete anche scegliere la versione “senza” che costerà meno.

Le componenti analitiche:

  • Proteine grezze:

Le proteine grezze sono le proteine effettivamente rilevate nel mangime. Qui l’ingrediente in particolare conta poco. Per legge tutti i mangimi devono essere cotti e una volta pronti vanno messi in un macchinario che simula la digestione delle proteine. La differenza di peso tra il mangime iniziale e il mangime digerito stabilisce la percentuale di proteine effettive presenti nel mangime. Per un cane le proteine sono il componente più importante e mediamente un mangime per un cane adulto dovrebbe contenerne almeno il 20-26%, quello per cuccioli il 24-28% ma si può dire che più ce ne sono e meglio è. Chiaramente questo vale se si tratta di carne e pesce, se trovate i legumi non va bene perché pur essendo proteine non vengono assimilate molto bene dal cane e il valore nutrizionale diminuisce.

Un mangime con il 26% di proteine di carne o pesce si può considerare di buona qualità.

  • Grassi grezzi:

I grassi si dovrebbero aggirare intorno al 20% nel mangime secco per cani di tutte le età. Questi vanno valutati in base all’alimento perché possono essere di origine animale o vegetale. I grassi di pregio sono l’olio di pesce e l’olio di mais che sono ricchi di omega 3. Quando è presente l’olio di mais spesso si trova la sigla “EFA”, ovvero Acidi Grassi Essenziali (utili per pelo e articolazioni). Attenzione invece allo strutto di maiale, non fa bene perché ha una alta percentuale di acidi grassi saturi che ostruiscono le arterie.

  • Fibra grezza:

La fibra grezza è una componente che la legge prevede ma in realtà per il cane non è particolarmente importante, se non per il fatto che muove l’intestino. La fibra nel mangime secco dovrà avere una percentuale di circa il 2,5% nei cani adulti, 1,5-2% nei cani cuccioli. Se il vostro cane tende alla stitichezza il discorso sarà diverso.

  • Ceneri grezze:

Altro non sono che i sali minerali. Vengono chiamati “ceneri” perché quando il mangime viene cotto a 500 gradi i sali minerali prendono l’aspetto della cenere. E’ composto soprattutto da calcio, molto importante per il cane. Il suo fabbisogno si aggira intorno al 7%, e questa è la quantità che dovrebbe contenere un buon alimento.

  • Additivi:

La lista degli additivi solitamente è molto lunga e dovrebbe essere composta da vitamine e oligominerali tutti aggiunti dopo la cottura per farli permanere ed assimilare al cane. Gli additivi sono una cosa positiva a patto che il cane non sia intollerante ad uno di questi ma d’altra parte questo è un discorso che si può fare per ogni componente del mangime.

Facciamo due conti.

Normalmente le percentuali di tutti i componenti se sommate non danno il 100% ma un valore inferiore perché non sono calcolate l’acqua e i carboidrati. L’acqua è sempre il 14%, quindi la somma di tutto più il 14% di acqua ci darà il valore senza i carboidrati. Se fate il 100% meno questo valore otterrete la percentuale dei carboidrati. I carboidrati non sono particolarmente nocivi ma per il cane sono inutili e lo fanno ingrassare, meno ce ne sono e meglio è.

Se trovate un cibo che ha una quantità di carboidrati sul 30% o inferiore allora avete trovato un mangime di qualità alta.

Scritto da: Valeria De Filippi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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